L’Europa dell’Est, fino a qualche anno fa un nemico da temere e guardare con diffidenza, oggi è una meta gettonata dal turismo per le sue bellezze e curiosità.
Anche per noi è stato lo stesso e siamo stati catturati dal fascino di Praga, conosciuta anche come la città dalle cento torri.
L’aspetto caratteristico e architettonico ci hanno rapito per un’intera settimana e ci sentiamo di consigliarla a tutti caldamente, se poi, come spesso accade riesco a ritagliarmi una giornata con qualche sito aeronautico, museo o aeroporto, allora il gioco è fatto.
La nave HSwMS Småland (J19) è stata un cacciatorpediniere della marina svedese.
Costruita durante il secondo conflitto mondiale e varata il 15 marzo 1952, è rimasta in servizio fino al suo disarmo avvenuto nel 1979.
La Småland, insieme alla sua gemella Halland, da cui prende il nome la classe di cacciatorpediniere lanciamissili erano equipaggiate con radar sperimentali e una vasta gamma di armamenti.
La Svezia, uno dei paesi scandinavi, si pone in una posizione geopolita complessa, in mezzo ai due fronti, l’est e l’ovest, da sempre amici e nemici.
Già durante la Seconda Guerra Mondiale e in seguito con la Guerra Fredda rimase ufficialmente neutrale, nonostante molte influenze da parte della Germania, con cui intratteneva molti rapporti commerciali e il sostegno agli alleati a cui forniva informazioni.
Durante la Guerra Fredda cercò, oltre alla neutralità, di adottare una linea di imparzialità verso i due blocchi contrapposti, ma nello stesso tempo adottò una forma di sicurezza nazionale e indipendente.
Non è certo l’ultima novità per il celebre museo aeronautico di Volandia, ma dalla nostra ultima visita nell’ottobre 2019, a causa della pandemia siamo tornati alle storiche officine Caproni-Vizzola solo lo scorso fine settimana.
E’ comunque un’esemplare che merita la visita, se non altro per il fatto che perfettamente conservato sul suolo italiano non ce ne sono poi molti.
Ultimo arrivato al museo, il secondo prototipo dell’Aermacchi M-346, è stato trasferito dallo stabilimento di Venegono al museo nel settembre scorso.
Dalle parole di Marco Reguzzoni, Presidente di Volandia «Dopo i necessari lavori di rimontaggio e messa a punto da parte dei nostri volontari l’M346 sarà esposto all’ingresso del museo. Un pezzo da novanta di cui andar orgogliosi e proprio per questo ci tengo a ringraziare il nostro curatore ingegner Maurizio Longoni che ha seguito tutto l’iter e la Leonardo Velivoli per il prestito. Un sodalizio che ci auguriamo prosegua su tanti altri progetti e che non fa altro che dare lustro e prestigio al nostro museo».
Questo aereo, matricola X616, fa parte del lotto di tre prototipi utilizzati per lo sviluppo del 346 attualmente in uso nella nostra forza aerea e di altri paesi.
Non fa notizia che in molti aeroporti in Europa e nel mondo ci siano aree attrezzate per gli appassionati di aviazione.
Anche in Italia, piano piano qualcosa si muove, parlo per esempio della terrazza panoramica dell'aeroporto di Genova, o dell'idea di creare postazioni per gli spotter a Malpensa, ma siamo ancora lontani anni luce da certe realtà.
A Monaco, oltre che esserci una terrazza che si affaccia sui piazzali esiste un parco, adiacente al sedime che ospita alcuni aerei storici oltre che una collina dove potere vedere i movimenti dell'aeroporto tedesco.
Di seguito alcune immagini dell'ultima visita.
All’Imperial War Museum di Duxford, proprio a ridosso del padiglione americano anni fa trovava posto un esemplare di McDonnell-Douglas (ora Boeing) F-15A Eagle.
Classe 1976, ha operato presso il 36° Tactical Fighter Wing sulla Air Force Base di Bitburg (BT) in Germania e nel 1981 è stato trasferito al 60° TFW a Eglin in Louisiana, Florida.
Nella politica, tutta americana, di preservare quanto più possibile il patrimonio aeronautico che può tornare utile in futuro e che molti paesi, con una storia aeronautica addirittura più importante, dovrebbero apprendere, a fine vita operativa è stato stoccato presso la AMARC di David Mountain in Arizona.
Nel 2000 è stato trasferito presso le officine del museo di Duxford dove, dopo una pesante manutenzione e restauro, ha ripreso le insegne del primo reparto a qui era stato assegnato, con la matricola 76-0020.
Il Museo di Piana delle Orme,a Borgo Faiti in provincia di Latina, insieme al Museo dell’Aeronautica di Vigna di Valle, al museo di Volandia a Malpensa e al museo Baracca di Lugo di Romagna fa parte della rete nazionale dei musei aeronautici (ReNMA).
Sviluppato su una superficie di 45000 mq e comprendente oltre 50000 reperti storici che spaziano dalla tradizione locale alla seconda guerra mondiale fino ai giorni nostri, nasce dalla collezione di Mariano de Pasquale.
Realizzato sull’omonima azienda agrituristica, Piana delle Orme non è solo un museo, ma raccoglie una serie di percorsi tematici dalla vita contadina del tessuto sociale dei primi del 900, dalle grandi opere di bonifica delle paludi Pontine fino alla rappresentazione dei grandi eventi che determinarono il corso del secondo conflitto mondiale come lo sbarco di Anzio.
Il viaggio negli States ha permesso a The Aviation di visitare un altro luogo di interesse: lo Smithsonian National Air and Space Museum, presso Washington D.C.
Situato all’interno del più grande complesso museale al mondo (distribuito oltretutto in diversi stati americani) raccoglie una vasta collezione di velivoli militari e civili, vettori spaziali, motori, cimeli e quant’altro un appassionato possa immaginare. Come si suol dire: << In America tutto è possibile >>…anzi “realizzabile” e l’esposizione ha dimostrato di essere di gran lunga superiore alle aspettative (come del resto anche altri allestimenti museali sparsi nel vasto territorio statunitense).
La cultura, le tradizioni, il dovere di preservare e la volontà di trasmettere alle generazioni future scoperte e innovazioni tecnologiche fanno la differenza, rispetto ad altre realtà poco curate e sin dal passato non coltivate.
Ci sono film dove gli aerei hanno un ruolo primario nella trama, pellicole come Top Gun, Memphis Bell o classici come “La veglia delle aquile” solo per citarne alcuni, e poi ci sono film dove gli aerei fanno delle apparizioni estemporanee.
Questi ultimi sono quelli che stuzzicano la mia curiosità e non manco mai, al termine, di fare ricerche in rete su quanto ho appena visto.
E’ successo con i velivoli che hanno partecipato al film “La battaglia d’Inghilterra” o del più recente Dunkirk (Vedi link), o di uno dei tanti film di 007, Goldeneye (Vedi link).
E’ stato così anche per il film di 007 “Si vive solo due volte” quando Sean Connery ha preso i comandi di un autogiro. A dire il vero a suo tempo il web non esisteva e le ricerche erano perlopiù affidate a vecchie e polverose riviste o enciclopedie come Aerei o Aviazione.
Trovarseli di fronte dal vivo è sempre interessante e il famoso autogiro “Little Nellie” l’ho scovato a Old Warden durante una visita alla Shuttleworth Collection.
The Aviation.net, Via G.Bozzini, 8 37135 Verona Italy