AirVG 2024 

Nonostante non ci siano stati comunicati ufficiali da parte della Forza Aerea Croata o, almeno nel momento che scriviamo, da parte del Ministero della Difesa, l’ 11 maggio scorso dovrebbe essere stata la data di dismissione del MiG-21 croato che ha ceduto il testimone al più moderno caccia francese Rafale.

Sull’aeroporto internazionale di Zagabria, Franjo Tuđman, che si estende sul territorio di Velika Gorica, si è tenuto l’Aviation Day conosciuto come AirVG, giunto alla terza edizione dopo una pausa di ben 6 anni e organizzato dalla Città di Velika Gorica insieme all'Aeroporto Internazionale di Zagabria con il sostegno del Ministero della Difesa della Repubblica di Croazia e il patrocinio del Governo. 

Con accesso dalle 12 dal vecchio terminal, che si affaccia sul piazzale di fronte alla testata 04, il pubblico ha potuto ammirare i velivoli attualmente in carico all’aeronautica Croata. Presenti un PC-9M che equipaggia la Pattuglia Acrobatica, un addestratore Zlin Z242L, ben tre MIG-21 e il nuovissimo acquisto Rafale F-3R a completare la sezione ad ala fissa.

Per l’ala rotante, dalla parte opposta del piazzale, un Bell 206 “Jet Ranger”, un OH-58D “Kiowa” proveniente da Zemunik AB, vicino a Zara, un UH-60M “Black Hawk” di base a Zagabria – Lučko AB, un imponente Mi-171sh con le insegne Kfor e ospite dalla vicina Slovenia un AS-532AL “Cougar” proveniente da Cerklje ob Krki AB.

Presenti anche  due interessanti UAS Orbiter di fabbricazione israeliana e, per la componente civile, una piccola statica composta da un motoaliante Scheibe SF.25C Falke e due alianti, un Glasflugel H205 Club Libelle e un Eiravion PIK-20-D.

Tanto spazio a disposizione del pubblico che è stato limitato volutamente per motivi di sicurezza, anche se abbiamo appreso che verso la fine del pomeriggio in molti sono stati fatti entrare senza il biglietto che si doveva scaricare, gratuitamente dal sito dell’organizzazione, in un numero preventivamente limitato a diecimila persone.

Non hanno trovato posto all’interno del sedime, per i sopracitati motivi, banchi con il merchandising che di solito contorna questi eventi , o chioschi di ristoro sistemati invece nell’area verde antistante l’aerostazione. 

All’interno del terminal invece molti punti informativi dell’aviazione civile e militare, delle scuole di volo dove, soprattutto i giovani, hanno potuto soddisfare le molte domande sugli iter formativi o sperimentare, grazie alla realtà virtuale, un volo simulato.

Oltre 350 gli spotter accreditati dall’organizzazione insieme ad una trentina di giornalisti/fotografi, provenienti da 25 paesi, che hanno potuto accedere al piazzale con un’oretta di anticipo rispetto al pubblico per poter muoversi un po’ più liberamente senza la ressa del pubblico.

Sicuramente il nuovo arrivo di casa Dassault è stato il più ammirato anche se tra gli addetti ai lavori ci si sarebbe aspettato vedere anche la versione biposto, giunta con i 4 monoposto il 25 aprile, mentre è stato letteralmente preso d’assalto il MIG-21 bis D (133), uno dei quattro ancora operativi, dove il pubblico ha potuto prendere posto all’interno del cockpit.

I MIG-21 Croati

La Croazia è l’ultimo paese europeo ad avere in linea il Mikoyan-Gurevich 21 nella due versioni “Bis D” e “UM” da addestramento riconvertiti al ruolo di attacco al suolo.

Dopo la firma del trattato di pace a Dayton in Ohio, che mise fine alla sanguinosa guerra in Bosnia ed Erzegovina nell’ottobre del 1995, la Croazia, già indipendente dal 91,  perfezionò l’acquisto di una quarantina di aerei tra MIG-21 Bis e UM dall’Ucraina.

Giunti a destinazione, vennero assemblati sedici MIG-21 Bis e quattro biposto “UM”, mentre i rimanenti vennero destinati a parti di ricambio e manutenzione.

Nel 2023 arrivano ulteriori otto MIG-21 Bis dalla Romania già aggiornati per poter operare secondo gli standard NATO.

Attualmente restano sono quattro macchine ancora operative, ragione per cui il MIG-21 sta cedendo il testimone al nuovo Rafale.

Un Mig Speciale

Tre MIG-21 in mostra statica e uno in volo, non sono uno spettacolo da poco.

Come già detto il MIG-21 bis (D) a disposizione del pubblico, il MiG-21UM “Kockica” (165), special color a scacchi rossi e bianchi a rappresentare la bandiera Croata non più operativo, ma tenuto in ottime condizioni di volo presso la locale base di Pleso, il MIG-21 bis D (118) in volo, anch’esso special color con il numero 25 sulla deriva a celebrare il 25° anniversario della nascita della Hrvatsko Ratno Zrakoplovstvo (Forza Aerea Croata – Vedi link del nostro articolo: 25° Anniversario della Forza Aerea Croata)

e l’ultimo, il MIG-21R (26112) forse il più interessante per la sua storia passata.

Conosciuto come “Rudjev MIG” passato agli onori della storia quando, il 25 ottobre 1991, con esso il pilota Croato Rudolf Peresin decise di disertare durante una missione di ricognizione e con un volo a bassissima quota raggiunse l’Austria e atterrò sulla base di Klagenfurt.

Fu un duro colpo per l’allora organizzazione politica “SKJ – movimento per la Jugoslavia” che avrebbe dovuto controllare il mantenimento della vecchia Jugoslavia unita sotto la dittatura del Serbo e in seguito criminale di guerra Milošević.

Peresin rientrò in Croazia per arruolarsi subito nella neonata Croatian Air Force così come molti altri piloti, mentre il velivolo rimase in Austria per diversi anni e fu esposto anche ad un AirPower a Zeltweg nel 2011 e dopo una controversia sulla legittima proprietà tra Croazia e la Serbia fu restituito alla Croazia nel 2019.

Rafale, il nuovo acquisto della Forza Aerea Croata

Con l'arrivo, il 25 aprile scorso, dei primi sei aerei Rafale la Croazia si dota dei nuovi caccia multiruolo francesi.

La commessa totale di 12 velivoli vedrà equipaggiare il 191st gruppo del 91st Stormo della base "Colonel Marko Živković" a Velika Gorica.

La cerimonia di consegna ha visto la partecipazione di numerose personalità politiche e militari.

"Mi congratulo con tutti coloro che hanno partecipato all'acquisto, che rappresenta il più grande investimento delle Forze Armate della Repubblica di Croazia dall'indipendenza del nostro Paese", ha dichiarato il Presidente del Parlamento croato, Gordan Jandroković.

"Questo è un giorno storico per la Croazia! I primi sei caccia multiruolo Rafale sorvegliano da oggi i cieli croati. La sicurezza del nostro Paese è stata portata a un livello mai raggiunto prima. Siamo orgogliosi di questo importante investimento nelle capacità delle forze militari croate", ha dichiarato il Primo Ministro della Repubblica di Croazia, Andrej Plenković. "Con gli aerei Rafale acquisiamo il potere di deterrenza, rafforziamo la nostra partnership strategica con la Francia, entriamo a far parte della famiglia Dassault, il che cambia significativamente il nostro ruolo nella NATO e nell'UE", ha continuato il Primo Ministro. L’aereo francese ha sofferto per anni di carenza di mercato estero così come aerei simili prodotti da altre aziende che non hanno deciso di consorziarsi come ha fatto per esempio l’Eurofighter.

Negli ultimi dieci anni sembra aver avuto una nuova spinta commerciale riuscendo a piazzare commesse con Egitto, India, Qatar, Grecia, Indonesia, Emirati Arabi Uniti e Croazia, mentre voci di corridoi danno anche la Serbia interessata a sostituire i suoi vetusti MIG-29 con il caccia francese.

La versioni croate saranno il Rafale C3R EC nella versione monoposto e DC per la versione biposto.

In totale, a commessa conclusa, verrà equipaggiato uno Squadron e un gruppo di piloti ha iniziato l’addestramento a Sanit Dizier, mentre il personale tecnico riceverà la certificazione a Mont de Marsan.

Nella commessa sono inclusi anche simulatori e pacchetti di aggiornamenti fino al 2026, data che vedrà la perfetta integrazione con il sistema d’arma.

Attualmente il Rafale è dotato di moderni sistemi di navigazione, radar di nuova generazione, una suite di sensori all’avanguardia e ha capacità di impiegare numerosi sistemi d’arma aria aria e aria terra.   

I display in volo

Per il programma di volo del pomeriggio la maggior parte dei fotografi ha scelto di spostarsi nella parte opposta della pista. Nonostante la cura nel voler posizionare gli spotter e la stampa accreditata in una zona dedicata e molto ravvicinata al raccordo d’ingresso della pista al sole non si comanda e, volendo fotografare a favore di luce, giocoforza ci siamo dovuti spostare anche noi.

Da ricordare che per effettuare riprese fotografiche a Zagabria bisogna essere autorizzati dalla Polizia a cui va richiesto un permesso inviando copia di un documento d’identità e ha validità per tre anni a patto di rispettare alcune regole. 

La luce, al pomeriggio in questa stagione diventa buona verso le 16, quindi assistiamo al decollo dei sei Pilatus PC9M Krila Oluje (The Wings of Storm) con il sole ancora non perfettamente girato.

Per venti minuti i piloti effettuano il loro programma che nonostante non sia accompagnato dal rombo dei jet sicuramente è apprezzato per la pulizia delle figure e la precisione dei passaggi in formazione.

A seguire lo Zlin con un programma forse un po’ alto, ma anch’esso interessante, in un paio di figure avremmo voluto essere a fianco del pilota per gustarci qualche “G”.

A display terminato sono entrati in scena gli elicotteri con una simulazione di esfiltrazione di un pilota paracadutatosi dietro le linee nemiche e relativo recupero da parte di un MI-17 e due Kiowa di supporto. Il display non è durato moltissimo, giusto il tempo di veder volteggiare i due OH-58 davanti al pubblico e poi, per così dire, fare da bersaglio con un passaggio estremamente radente alla fila di fotografi lungo la rete perimetrale. Simpatico il gesto dello specialista sopra le nostre teste.

 

Si prospetta un futuro monocolore e quasi mono modello, ma per il momento ci gustiamo ancora qualche bel vecchietto che ha ancora qualcosa da mostrare.

Come sempre ringraziamo l’ufficio stampa dell’organizzazione per la collaborazione e ci auguriamo di tornare nuovamente presto in terra Croata per vedere completato lo Squadron con il nuovo caccia francese.

Il momento più impostante della giornata si è fatto annunciare con il rumore dei due Snecma M88-2 dal oltre 7600 Kg ciascuno del Rafale e subito dopo il Tumanskij R-11F-300 da oltre 5700 kg di spinta del Fishbed (nome in codice Nato del MIG-21). 

Il primo a decollare il nuovo caccia francese, che ha staccato le ruote ben prima di metà pista tirando su verso il cielo, a seguire il MIG-21 che, spiazzando tutti, staccando anch’esso molto prima di quanto ci aspettassimo.

Probabilmente la condizione “clean” e il carburante giusto per l’esibizione gli ha consentito un decollo decisamente corto.

Peccato che poi si sia portato ad altezze siderali per i vari passaggi sempre con il post bruciatore inserito.

Essendo forse l’ultimo volo di fronte al pubblico di casa ci saremmo aspettati qualche basso, alla minima per farsi ammirare per l’ultima volta, ma così non è stato e dopo un passaggio in formazione con il Rafale si è portato all’atterraggio per pista 22 ed estratto il paracadute, per frenare la sua corsa, questo iconico aereo è transitato nuovamente di fronte la pubblico in attesa del suo successore quasi a passare virtualmente il testimone.

Lo spettacolo per noi è terminato, ma per il pubblico è continuato con il display del Bell 206 Jet Ranger del 393th Squadron e un ultimo volo della formazione dei PC-9.

Che sia stato o meno l’ultimo volo era importante non mancare, e a ben pensare sono molti ormai gli aerei a cui abbiamo dato l’ultimo saluto e molti ancora si affacciano all’orizzonte.

 

Tutte le immagini della giornata sono consultabili e scaricabili gratuitamente al seguente link: AirVG 2024

 

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