Aviazione della Macedonia del Nord

L'Aviazione Militare della Repubblica di Macedonia è stata istituita il 10 aprile 1992 con un decreto emesso da Kiro Gligorov, il primo Presidente della Repubblica di Macedonia. In questo giorno fu istituito il primo comando dell'aeronautica e della difesa aerea macedone con la sua brigata aerea composta da squadroni di elicotteri da trasporto e combattimento. L'UTVA-66 e l'UTVA-75 furono i primi tipi di aerei ad essere introdotti nell'aeronautica militare e nelle forze di difesa aerea macedoni.

Al momento della sua creazione, l'aeronautica e le forze di difesa aerea macedoni potevano contare su un UTVA-66 e quattro addestratori biposto UTVA-75 A21, tutti noleggiati dalla Makedonski Vozduhoploven Sojuz. Dopo l’inizio del conflitto su vasta scala nel 1991 nelle repubbliche recentemente indipendenti di Croazia e Bosnia-Erzegovina, il Consiglio di Sicurezza adottò all’unanimità una risoluzione che richiedeva l’immediato embargo sulle armi da parte dell’ONU nei confronti di Bosnia-Erzegovina, Croazia, Repubblica Federale di Jugoslavia, Macedonia e Slovenia.

Nel 1994, l'aeronautica militare e le forze di difesa aerea macedoni acquisirono quattro Mi-17 dall'Ucraina. A causa dell'embargo sulle armi furono consegnati all'Aeronautica Militare e alle Forze di Difesa Aerea della Macedonia con registrazioni civili. Nel 1996 il Consiglio di Sicurezza escluse la Macedonia dall’embargo sulle armi delle Nazioni Unite. Poco dopo tutti e quattro i Mi-17 dell'aeronautica militare e delle forze di difesa aerea macedoni furono dipinti con schemi mimetici e ricevettero serie militari. Un anno dopo sono  stati acquistati dalle Repubblica Ceca 4 addestratori biposto Zlin 242L che venivano utilizzati per il volo di base, acrobatico, di navigazione, strumentale e notturno, per manovre di volo in formazione e di addestramento al combattimento. Uno Zlin 242L andò perduto il 7 aprile 1999 quando si schiantò a circa 1 km a ovest del lago di Mantovo, vicino a Radovish, il pilota ne uscì con lievi ferite. 

Durante la crisi del Kosovo, l'aeronautica e le forze di difesa aerea macedoni hanno ricollocato tutti i loro aerei in luoghi sicuri, nel profondo del territorio macedone, mentre monitoravano i confini problematici con la Jugoslavia (nella parte con il Kosovo) e l'Albania. La Macedonia ha anche fornito cibo, acqua e assistenza medica a numerosi campi profughi con albanesi provenienti dal Kosovo.

Nel 2001, la Macedonia è stata coinvolta in un conflitto armato iniziato quando il gruppo militante di etnia albanese dell'Esercito di Liberazione Nazionale (NLA) ha lanciato attacchi frontali su larga scala contro stazioni di polizia, posti di blocco e posti di confine nella Serbia meridionale e in Macedonia. Durante il conflitto l'aeronautica e le forze di difesa aerea macedoni aumentarono rapidamente di numero ricevendo altri 20 aerei. La prima consegna su larga scala è stata effettuata il 23 marzo, quando l'Ucraina ha donato alla Macedonia quattro elicotteri da combattimento Mi-8MT, che prestavano servizio con il contingente ucraino della KFOR in Kosovo, e altri due elicotteri da combattimento Mi-24V Hind-E. La solidarietà della Grecia nei confronti del governo macedone è stata dimostrata quel giorno anche con la consegna di due elicotteri UH-1H Huey. Tra il 15 aprile e il 4 settembre, altri 8 Mi-24 sono stati donati dall'Ucraina. Nel giugno 2001 quattro Su-25 (tre Su-25 e un Su-25UB) arrivarono in Macedonia ceduti dall'Ucraina, diventando i primi caccia da combattimento per l'aeronautica macedone. Nel dicembre 2001 l'aeronautica e le forze di difesa aerea macedoni hanno ricevuto altri 2 elicotteri Mi-24K Hind-G2 (versione da ricognizione fotografica e avvistamento di artiglieria del Mi-24) dall'Ucraina. 

In risposta ai brutali assalti dei combattenti albanesi alla città di Tetovo, il 25 marzo, le forze di sicurezza macedoni hanno lanciato un attacco offensivo su vasta scala per neutralizzare ed eliminare i combattenti albanesi. In questa operazione, le forze di sicurezza macedoni hanno utilizzato elicotteri da trasporto Mi-17 e gli elicotteri da combattimento Mi-8MT recentemente acquisiti.

Il 23 giugno, un Su-25  decollato dalla base aerea di Petrovec è stato coinvolto in una missione di ricognizione sul villaggio di Arachinovo dove erano in corso pesanti combattimenti. Questa è stata la prima volta nella storia dell'aviazione macedone in cui un velivolo ad ala fissa prese parte ad un azione di guerra. Nonostante le grandi quantità di armi antiaeree nelle mani dei combattenti albanesi, nessun aereo dell'aeronautica e delle forze di difesa aerea macedoni è andato perso a causa del fuoco antiaereo. L'unica perdita subita dall'aeronautica macedone è stata quella di un elicottero Mi-17 il 17 marzo, avvenuta perché la pala del rotore dell'elicottero ha colpito un'asta della bandiera durante il decollo in un hotel nella località sciistica di Popova Shapka.

Nel dicembre 2001, l'aeronautica militare e le forze di difesa aerea macedoni furono organizzate sotto una nuova struttura. Fino ad allora, la Brigata aviotrasportata dell'aeronautica militare e delle forze di difesa aerea macedone era organizzata nei seguenti tre squadroni:

• 101. Avijaciska Eskadrila (101 Squadrone dell'aviazione)

• 201. Squadrone di elicotteri da combattimento

• 301. Squadrone di elicotteri da trasporto

Con le modifiche apportate alla struttura organizzativa dell'aeronautica militare e delle forze di difesa aerea macedoni, la Brigata aviotrasportata divenne il Battaglione aviotrasportato, il 101. AE divenne 101. Avijaciska Cheta (101 Compagnia di aviazione), 201. POHE divenne 201. Protiv Oklopna Helikopterska Cheta (201 Compagnia di elicotteri da combattimento) e 301. TRHE divennero 301. Transportna Helikopterska Cheta (301 Compagnia di elicotteri da trasporto). Nell'ambito della riorganizzazione dell'Aeronautica Militare e delle Forze di Difesa Aerea della Macedonia è stata fondata anche una nuova compagnia. Denominato 401. Shkolsko Trenazna Cheta (401 Training Company), che operava con quattro Zlin 242L, un singolo Zlin 143L e due UH-1H. 

La missione principale della Brigata Aerea è fornire supporto aereo e trasporto delle unità dell'Esercito, osservazione dello spazio aereo della Repubblica e difesa aerea delle unità di combattimento , garantire la sovranità complessiva dello spazio aereo statale e partecipa ad operazioni di sostegno alla pace all'estero. Allo stesso tempo, in tempi di catastrofi naturali esegue ricerca e salvataggio civile, lotta antincendio ed evacuazione medica.

Come ci introduce il Lt Col. Boris Nastovski, comandante del Gruppo Addestramento , una pietra di innovazione nella storia dell'aviazione macedone è rappresentata dal centro addestramento piloti di Petrovec. Nel 2010 venne stipulato un contratto con l'israeliana ELBIT Systems per un centro di addestramento dotato di quattro Zlin 242 e quattro Bell 206B e simulatori full motion per Mi8/17/171 e Mi 24. Il centro venne inaugurato nel marzo 2014. Il corso di addestramento dura circa 180 ore per un totale di circa 18 mesi, e si suddivide in una fase elementare di training teorico su Zlin 242 e poi una fase di volo basico ed avanzato su Bell 206 dove vengono insegnate le manovre di volo tattico e in formazione, le manovre di sicurezza, volo notturno con NVG, volo a bassa quota e tutto ciò necessario a formare un pilota di elicotteri da combattimento. Poi, dopo un ulteriore step ai simulatori, i piloti arrivano alla 301 Squadriglia dove iniziano a volare sul Mi 8/ Mi 17. Il contributo che Elbit Systems ha dato alla Scuola di Addestramento Piloti è considerato segreto di stato dal governo macedone. Tuttavia, dal modo in cui viene commercializzato il centro di addestramento dell'Elbit, si può avere un'idea molto chiara del valore che questo centro ha fornito all'aeronautica militare macedone. Le moderne soluzioni di Elbit per un centro di addestramento per piloti, abbinate alla sua vasta esperienza nell'addestramento degli equipaggi e nella manutenzione degli aeromobili, garantiscono un ambiente di alta qualità, efficiente e sicuro per l'addestramento degli equipaggi militari. Il centro mira a gestire il processo di formazione dallo screening iniziale dei candidati alla formazione primaria, di base e avanzata e si concentra principalmente sulla fornitura di una soluzione di formazione completa, dall'aula alla cabina di pilotaggio.  

Il programma modulare di Elbit include anche corsi operativi avanzati come Advanced Jet Training (AJT), tattiche e manovre di atterraggio di elicotteri, voli NVG, addestramento al volo in formazione, addestramento costruttivo virtuale dal vivo e altro ancora. L'azienda combina le sue strutture di addestramento leader a livello mondiale, tra cui l'accademia di addestramento dell'aeronautica israeliana, il supporto e i servizi della flotta del governo degli Stati Uniti e centinaia di aerei utilizzati in iniziative finanziarie private, con know-how ed esperienza nella progettazione e sviluppo di programmi di addestramento dei piloti, stabilendo così nuovi standard di qualità, valore ed efficienza nella formazione dell’equipaggio militare. Il centro offre le sue capacità anche al Reparto Aviazione della Polizia Macedone e a piloti di Mi 8 e Mi 24 di altre nazioni come Bulgaria, Nigeria, Bosnia, Croazia, Polonia e Camerun. 

Un problema purtroppo presente in estate anche in Macedonia, sono gli incendi. Nel 2009 la Macedonia ha acquistato tre aerei US-Built Air Tractor AT-802 "Fire Boss" che sono diventati operativi nel 2010. 

A causa del fatto che l'intera flotta di Air Tractors è rimasta a terra per problemi manutentivi per diversi mesi e che la flotta di elicotteri della polizia macedone non era sufficientemente attrezzata per sostenere questa causa, l'aeronautica ha deciso di schierare tre elicotteri operativi per aiutare a combattere questi incendi. Tutti gli elicotteri utilizzavano il sistema a secchio Bambi-bucket da 3.000 litri. 

Uno dei principali aspetti positivi evidenziati durante questa crisi è stata l’efficacia del Mi-8/17 nello svolgere non solo le attività antincendio, ma tutti i compiti necessari all’aeronautica militare macedone. Durante questa crisi è stato dimostrato quanto sarebbe utile se la Macedonia investisse di più nella manutenzione di questi elicotteri piuttosto che concentrarsi sull'acquisto di altri tipi diversi di elicotteri che potrebbero essere perfettamente adatti per un compito particolare, ma potrebbero non essere in grado di svolgere tutti i compiti necessari alla Macedonia come fanno il Mi-17 e il Mi-8.  Nel prossimo futuro verrà concluso un accordo con una società ceca per la manutenzione e la revisione dei loro elicotteri, cosa che risolverebbe le attuali sfide che affrontano con la carenza di pezzi di ricambio, che limita anche la disponibilità del numero di elicotteri che possono essere operativi in un dato momento.

Dopo un estensione della vita operativa dei Mi-24 nel 2016 che li ha portati a volare fino all'inizio del 2021, i Mi-24 sono stati definitivamente messi a terra ed oggi la Macedonia del Nord conta solo sulla Squadriglia di Mi-8 e Mi-17. Nel 2003 venne applicato un programma di upgrade eseguito dalla Elbit su due Mi-17 e due Mi-24 con l'introduzione dell'Aviators Night Vision Head-Up Display (ANVIS/HUD-24) mentre nel 2005 altri due Mi-24, due Mi-8MT e due Mi-17 vennero sottoposti ad un ulteriore programma della Elbit con l'installazione di ANVIS/HUD-24, apparati ILS e VOR/DME, IFF, comunicazioni migliorate e capacità NVG . Attualmente vi sono in servizio quattro Mi-8MT e due Mi-17 che svolgono i compiti SAR, anti-incendio, Medevac, trasporto e supporto alle forze speciali. Come ci spiega il Mag. Dusko Stevoski, pilota di Mi-24 , “il Mi-8 è molto robusto e sicuro, in grado di volare ad alte temperature sopra gli incendi e dispone di un motore potente ed affidabile, ed in grado di volare ad alta quota. Le nostre montagne arrivano a 2700m come il monte Korab dove è particolarmente impegnativo atterrare e decollare e vi andiamo ogni due settimana a dare il cambio ai soldati li di guardia.” Dall'ultimo programma di revisione, i Mi-8 e Mi-17 hanno avuto  un estensione della vita operativa per altri 7 anni oppure 1500 ore di volo. 

Dopo l'ingresso nella NATO nel Marzo 2020, la Macedonia del Nord ha l'obiettivo di modernizzare le sue forze armate agli standard dell'Alleanza mettendo per ora i suoi elicotteri a disposizione in caso di necessità. La Macedonia del Nord ha già contribuito in passato ad operazioni internazionali come la missione ISAF in Afghanistan dal 2002 al 2014 e Resolute Support dal 2014 al 2020, la missione UNIFIL nel 2008 e all'operazione Iraqui Freedom, ma l'impiego più importante è stato quello in Bosnia-Herzegovina con la missione  EUFOR-ALTHEA. Questa missione vide il dispiegamento  di due Mi-8/Mi-17. Il 12 Gennaio 2008 vi fù un tragico incidente dove persero la vita gli 11  membri a bordo del Mi-17 che precipitò nella zona di Katlanovo in Bosnia al ritorno da una missione conclusa con successo.

Continuano inoltre le partecipazioni ad esercitazioni NATO come la Adriatic Strike in Slovenia. Come ci spiega il Lt Col Femi Ljumani  comandante della 301 Squadriglia, “le esercitazioni internazionali e l'addestramento congiunto sono estremamente utili per condividere le rispettive esperienze e migliorarsi ed apprendere costantemente”.

La Repubblica della Macedonia del Nord sta portando avanti il suo processo di modernizzazione valutando le cinque offerte ricevute per la sostituzione degli elicotteri attualmente in servizio, e la scelta è affidata ad un team di esperti creato dal Ministero.

 

Mirco Bonato