Il bombardiere giapponese Ohka (fiore di ciliegio) venne progettato per colpire le unità della marina. Era trasportato agganciato alla fusoliera dei bombardieri giapponesi “Betty” appositamente modificati. Il pilota entrava nella cabina di pilotaggio attraverso un portello nella fusoliera inferiore del bombardiere.
Dopo lo sgancio dal bombardiere l’Ohka planava verso il bersaglio cercando di collimarlo con il mirino montato davanti al tettuccio. La sua precisione era quindi abbastanza bassa, era difficile pilotarlo ad alta velocità e aveva scarsa capacità di manovra grazie a una risposta limitata dei comandi.
I primi velivoli senza motore vennero testati verso la fine del 1944 e la produzione toccò i 755 esemplari prima di concludersi nel 1945.
Il battesimo del fuoco fu il 21 marzo del 45 e fu un disastro, gli Hellcat della Marina statunitense insieme a quelli dei Marines riuscirono a sfondare ad attaccare e abbattere 16 dei 20 bombardieri Mitsubishi GAM2 del 721° Kokutai (una delle due unità appositamente formate per operare l'Ohka) che privati della scorta precedentemente abbattuta furono vulnerabili e pressoché indifesi. I quattro che riuscirono a rientrare, danneggiati, non sganciarono i loro Ohka.
Solo pochi successi vennero annoverati all’Ohka, tra cui l’affondamento del cacciatorpediniere americano USS Mannert L. Abele il 12 aprile 1945, purtroppo il suo peggio difetto era la vulnerabilità dell’aereo madre e quindi il progetto venne abbandonato e non ebbe seguito.
English version
The Japanese Ohka (cherry blossom) bomber was designed to strike naval units. It was carried attached to the fuselage of specially modified Japanese "Betty" bombers. The pilot would enter the cockpit through a hatch in the bomber's lower fuselage.
After release from the bomber the Ohka would glide toward the target trying to collimate it with the sight mounted in front of the canopy. Its accuracy was therefore quite low, it was difficult to fly it at high speed, and it had poor maneuverability due to limited control response.
The first unpowered aircraft were tested in late 1944, and production reached 755 before ending in 1945.
The baptism of fire was on March 21, 45, and it was a disaster; the U.S. Navy Hellcats along with Marine Hellcats managed to break through to attack and shoot down 16 of the 20 Mitsubishi GAM2 bombers of the 721st Kokutai (one of two units specially trained to operate the Ohka), which deprived of the previously downed escort were vulnerable and virtually defenseless. The four that managed to return, damaged, did not drop their Ohkas.
Only a few successes were counted to the Ohka, including the sinking of the U.S. destroyer USS Mannert L. Abele on April 12, 1945; unfortunately, its worst flaw was the vulnerability of the mother plane, so the project was abandoned and did not follow through.