M.I.A. è l’acronico di Missing In Action ed è riferito, in ambito militare, a tutti i dispersi in battaglia.
Per molti questa sigla li accompagnerà per sempre, ma a volte qualcuno viene ritrovato e in caso di decesso, la salma o ciò che ne rimare restituito ai parenti o trova degna sepoltura in qualche sacrario militare.
E’ notte quando, insieme ai miei compagni di viaggio, ci mettiamo in auto e affrontiamo il viaggio che ci porterà a Cavarzere, un paese del basso Polesine, dove ospiti dell’Associazione Romagna Air Finders (R.A.F),avremo il privilegio di assistere al recupero di uno Spitfire inglese caduto nella zona nel 1945.
Giungiamo in zona accolti dall’amico Alessandro e da una nebbia fitta che ci ha fatto compagnia per quasi tutto il viaggio.
L’atmosfera è la classica autunnale e l’umidità si fa sentire, il tempo delle presentazioni e di un briefing di sicurezza e si apre la giornata con l’alza bandiera e l’inno nazionale, i volontari sono tutti sull’attenti e danno solennità alla giornata.
L’aerea interessata dallo scavo è un campo privato e i proprietari hanno accettato volentieri il piano delle operazioni che si presentano molto delicate data la posizione tra il fiume Adige e il canale Gorzone, quindi con la possibilità che appena iniziato lo scavo affiori l’acqua.
Tutta l’area è presidiata dalla Protezione Civile che assicura la sicurezza e la separazione dei lavori dai tanti curiosi che si sono portati in zona.
Un’ultima verifica prima dell’inizio dei lavori viene fatta con uno speciale strumento, un metal detector con un magnetometro che crea su un computer una visione tridimensionale di quanto c’è nel sottosuolo. Questo strumento è messo a disposizione da un’azienda leader in questo campo, la E.B.Elettronica di Cervia che spesso offre la sua collaborazione alla R.A.F.
E’ il momento e il possente mezzo penetra il terreno ed inizia il suo lento lavoro di scavo.
Le prime “bennate” sono di terra superficiale che viene depositata da una parte, non è qui che si troveranno i primi resti anche se comunque si effettuerà un controllo sommario.
I primi suoni dei metal detector arrivano comunque di lì a poco, è bastato scendere di un paio di metri sotto la superficie e alcune parti di metallo affiorano dalle zolle.
Si inizia la raccolta dei reperti che in base all’importanza saranno subito portati ad alcuni specialisti che provvederanno a pulire sommariamente e mettere in vista sopra alcuni teli.
Più si scende e più si procede con cautela, oltre una certa profondità è facile ci sia la parte più importante, il motore e il cockpit.
Questo recupero è ancora più importante e delicato per il fatto che potrebbero esserci i resti del pilota, quindi ogni parte del terreno viene scandagliata anche a mano in cerca di ogni traccia biologica.
Un colpo sordo della benna, ad una profondità di quasi 5metri, segnala che ci siamo, probabilmente il motore sta per riaffiorare.
Gli addetti alla scavo con molta cautela entrano nella buca per coordinare lo scavatore che con non poco sforzo aggancia una parte di terra molto consistente.
Depositata sul campo la conferma che il motore, un Rolls Royce Merlin è stato recuperato, avviene con un grande applauso di tutti i partecipanti allo scavo.
Da qui in poi quindi ancora più cautela per la ricerca del pilota perché potrebbe essere nelle immediate vicinanze.
Nei minuti successivi infatti vengono ritrovate alcune parti del giovane pilota Inglese, che ai comandi dei suo Spitfire ha perso la vita.
A questo punto una sorta di protocollo dell’associazione prevede che sia in pochi ad avvicinarsi e quanto recuperato con un rispetto sacrale viene portato in una tenda lontana e preso in carico dai medici legali.
Uno dei fini principali di R.A.F è anche questo, ritrovare il velivolo, ma anche e soprattutto in caso sia presente, recuperare la salma per poterla, una volta identificata, restituire ai parenti, o al proprio paese che poi darà degna sepoltura, e provvederà a togliere il nome dalla lista dei dispersi.
Dalla terra nel frattempo emergono ancora parti dello Spitfire, alcune molto grandi della fusoliera dove si intravede un codice, importantissimo reperto per poter partire alla ricerca del velivolo e della sua storia.
La pulizia dal fango è delicata, si lava con acqua senza strofinare in quanto l’abrasione con i guanti potrebbe asportare la vernice. Vengono recuperate anche parti dell’interno del cockpit come la pedaliera o alcuni strumenti dove ci accorgiamo che qualche specialista ha inciso la data della manutenzione e le sue iniziali.
Sono reperti eccezionali che troveranno posto al museo dell’associazione a Fusignano. Lentamente vengono recuperate anche parti dell’abbigliamento del pilota che pulite saranno esposte al timido sole che nel pomeriggio ha dissolto la nebbia. Le ricerche volgono al termine e lo scavo viene concluso con la benedizione del parroco. Si chiudono i lavori e viene mostrata parte di quanto recuperato dai tanti volontari di Romagna Air Finders, mentre una cornamusa suona le note del silenzio militare. E’ stata un’altra grande giornata per i volontari di RAF ,ormai arrivati al 34 recuperi di cui 14 con il pilota a cui va il merito di tanti traguardi sempre spinti dalla pietà e dalla professionalità che molte istituzioni non hanno.
Onore a questi ragazzi che non si risparmiano in un’attività che non regala notorietà o gloria, ma spesso la consapevolezza di aver ridato pace ad un pilota li appaga di tanti sforzi. Per me e i miei compagni di viaggio sicuramente una giornata che lasciato il segno, tanta emozione e rispetto sia per il pilota ritrovato che per l’associazione R.A.F.
Un grosso ringraziamento a Giancarlo Caleffi, amico di lunga data che mi ha offerto l’invito, ad Alessandro Voltolina, nuovo amico, che ci ha gentilmente ospitato e alla grande famiglia di Romagna Air Finders.
A tutti loro il nostro grazie.
Romagna Air Finders
Il sodalizio romagnolo si occupa dal 2001 di ricercare, e recuperare i resti di velivoli della seconda guerra mondiale e dare, nel caso siano ancora presenti resti umani, la giusta sepoltura ai componente dell’equipaggio. Tutti i volontari operano a puro titolo gratuito spinti dalla passione in modo professionale avvalendosi dell’ausilio di macchinari meccanici ed elettronici in grado di individuare, nel modo più preciso possibile, il punto dove iniziare lo scavo.
Ovviamente alla base di tutto questo vi è una ricerca storica frutto di segnalazioni da parte di chi, a suo tempo, aveva visto e ha tramandato a figli e nipoti un aereo cadere nella zona.
Tutte le fotografie della giornata sono raccolte al seguente link:
Il sito web:
The Aviation