Viviamo in tempi di intensi cambiamenti, sia tecnologici che geo-politici.
In un’epoca in cui non essere al pari degli altri paesi non solo può significare essere in una posizione di minoranza, ma addirittura in pericolo bisogna adeguarsi.
Questo in ogni campo e soprattutto in ambito militare dove la parola d’ordine, oggi, è ottimizzare e le risorse.
E’ il caso del 101° Gruppo O.C.U. “Lampi” appartenente al 51° Stormo di Istrana.
Succede quindi che si festeggi un anniversario di tutto riguardo, 75 anni di vita, e contestualmente si celebri la sua messa in posizione quadro.
Non voglio entrare nel merito politico economico di determinate scelte, non è questa la tribuna adatta e soprattutto non è, chi scrive, in grado di fare valutazioni oggettive a riguardo, queste le lascia a persone ben più informate o preparate.
Il 3 novembre sono presente sull’aeroporto di Istrana di buon mattino, non siamo in molti, il grosso degli invitati, al raduno del 101° Gruppo arriverà di lì a poco.
Le solite facce invece sono mattiniere, e già prima delle 9 sono posizionate nell’area dedicata ai radunisti di fronte la palazzina del gruppo.
L’occasione è ghiotta, l’ultimo volo di commemorativo di 4 AMX, il velivolo che equipaggia lo Stormo, è quasi pronto.
Gli specialisti hanno preparato gli aerei e i piloti si apprestano a salire le scalette.
Sono 6 gli aerei schierati sul piazzale oltre a quello davanti la palazzina che farà da sfondo per la classica foto di gruppo.
Le turbine si avviano e il silenzio viene rotto dal sibilo dei motori.
Ad uno ad uno gli AMX sfilano davanti a noi e al tricolore tenuto in mano dai colleghi dei piloti rimasti a terra.
I piloti ci salutano, ma l’ultimo ci fa strani segni. Nessuno o quasi capisce il significato, sembra quasi che ci voglia avvisare di qualcosa.
I velivoli si portano in testata pista pronti al decollo, sono nascosti alla nostra vista dalla distanza oltre che dagli shelter.
Il rumore aumenta, la cosa di decollo è iniziata, noi fotografi siamo tutti schierati con gli obiettivi già in posizione lunga pronti a riprenderli in salita di fronte a noi, quando in modo inaspettato e ancora molto bassi effettuano una virata a destra verso di noi.
Dire che non eravamo pronti è un eufemismo, ci sfilano tutti e quattro sopra le teste con un angolo di banking impressionante. Li seguiamo per quanto possiamo e il dito resta incollato al pulsante di scatto fin quando la velocità di registrazione delle immagini ce lo concede.
Ci guardiamo tutti in faccia, siamo increduli, e i nostri sorrisi la dicono lunga sulla sorpresa che ci hanno riservato, ma non c’è tempo per distrarsi troppo perché i quattro aerei si ripresentano davanti a noi per un altro passaggio basso.
La velocità è elevata, lo provano le scie di condensazione, e la nostra felicità sale a 1000.
Gli aerei si riunisco e fanno ancora due passaggi prima di portarsi all’atterraggio.
Tutto questo, inutile ma doveroso rimarcarlo, sempre in perfetta sicurezza.
Al rientro gli applausi, giustamente, si sprecano e i 4 ragazzi vengono presi d’assalto dai tanti partecipanti al raduno che nel frattempo sono aumentati.
E’ il momento della foto ricordo ed è difficile far stare tutti dentro l’obiettivo nonostante continuiamo ad arretrare.
Tramite i bus dell’aeronautica ci spostiamo al GEA dove all’interno del grande hangar è tutto pronto per la cerimonia ufficiale.
Fa il suo ingresso il Gen. B.A. Silvano Frigerio, capo delle forze da combattimento, in rappresentanza del Gen. S.A. Enzo Vecciarellli Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica accompagnato dal Col. Pilota David Morpugno, comandante dello Stormo.
Onori alle autorità e alla bandiera di guerra dello stormo prima di rifoderare il vessillo del gruppo, segno della effettiva messa in posizione quadro del gruppo.
Tocca al Magg. Pilota Valerio Anastasi comandante del 101° che con la voce rotta dall’emozione ringrazia tutti, colleghi, amici, ma soprattutto la moglie per averlo supportato negli anni e nel suo ruolo di comando.
E’ il momento del commiato, il vessillo esce dalla cerimonia e lo speaker ci congeda tutti.
All’esterno due velivoli AMX sono posizionati di fronte l’hangar a disposizione dei radunisti per innumerevoli scatti ricordo.
Nel frattempo che gli ospiti fotografano, anzi effettuano delle vere e proprie radiografie ai due velivoli il personale, sempre gentile, ci accompagna a vedere qualche altra macchina nelle vicinanze.
Inutile dire che non ci facciamo scappare l'occasione e con calma riusciamo a fare gli scatti che vogliamo.
E ’ mezzo giorno passato, saliamo nuovamente sui pullman per andare al 132° gruppo per il pranzo che sarà pantagruelico in un hangar gremito di persone in compagnia di un ulteriore AMX.
Sempre all’interno del grande hangar è stata allestita una ricca mostra fotografica e al termine del pranzo si sono distribuiti i gadget creati per l’occasione.
All’uscita, per chi scrive, il tempo di fare un paio di scatti ad un Efa del 37° Stormo temporaneamente parcheggiato sul piazzale.
E’ l’ora di tornare a casa, la maggior parte dei radunisti si fermeranno in teatro a concludere una splendida giornata. Io torno al 101° Gruppo per riprendere l'auto e non posso non soffermarmi a contemplare due colonne portanti dei questo Stormo.
Non resta che ringraziare, il Comandante Col. Morpugno, il Comandante di Gruppo Anastasi, tutto l’Ufficio Relazioni con il Pubblico e giù fino all’ultimo aviere che ha permesso la realizzazione di questo evento.
Concludiamo con le parole del Gen. Frigerio: Viva il 101° Gruppo, viva il 51° Stormo e viva l’Aeronautica Militare Italiana.
Testo e foto The Aviation